Il brutalisimo di Bratislava catturato da Evelyn Bencicova
Evelyn Bencicova, classe 92, nasce come fotografa, ma la sua sperimentazione va oltre.
Direttrice artistica e fotografa per numerosi brand, la sua estetica è spesso concettuale e rispecchia la sua visione del mondo, indagando tematiche legate al conformismo e all'alienazione.
In questo progetto fotografico, “Asymptote” per Nehera, Evelyn evidenzia il carattere brutalista degli spazi creando un dialogo, tra l’architettura e i soggetti in posa, che incuriosisce e rapisce lo spettatore.
Colori che tendono al bianco, mondi onirici sospesi nel tempo, un ambiente asettico che suggerisce una condizione di annichilimento, i soggetti spersonalizzati sono dominati da una forza estranea che li rende in qualche modo vittime.
L’ edificio protagonista in questa serie di scatti è L’istropolis a Bratislava.
Casa della cultura del sindacato, divenuto centro congresso poi, fu progettato da tre architetti, Ferdinand Konček, Iľja Skoček e Ľubomír Titl e divenne il simbolo della nuova Bratislava.
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